Corriere dello Sport sobre la final de Champions League

ROMA, 28 maggio - Tutti sognano una squa dra come il Barcellona. Non ce n’è una più bella e più forte. E’ davve ro la stella d’Europa. Dire che ha meritato la Coppa è dire poco, ha dato una lezione memorabile al Manchester e ci ha regalato un’ora e mezza di spettacolo puro. Che bravo il Barca, che squadra e che gioia per Guardiola, 38 anni, un de buttante che si presenta alla gran de, senza un’incertezza. Un gol in avvio dopo dieci minuti con un’in venzione di Eto’o, un’incornata (!) a metà ripresa del piccolo immen­so Messi, che ha uccellato quel gi gante di Ferdinand, così, tanto per togliere agli inglesi ogni speranza. Il Barca ha avuto una piccola esita zione solo all’inizio, ma dopo il gol di Eto’o è venuto fuori con tutta la sua qualità davvero immensa. Ha stordito gli inglesi con un palleggio velenoso ed elegante, ispirato da un Iniesta straordinario, sostenuto dal grande dinamismo di Xavi e dalle serpentine velenose di Messi.

Il Manchester è rimasto a guarda re, con sussulti rabbiosi ma isolati di Ronaldo: è rimasto sempre fuo ri partita. Non ha spinto sugli out, si è fatto imbottigliare a centro campo, è impallidito subendo gli scambi fantasiosi e i ricami di Inie sta, Xavi, Busquets e Messi. Bravi anche in difesa, con un grande Puyol, solo Henry in ombra. Fer guson ha cercato di salvare la Cop pa, inserendo nella ripresa prima Tevez e poi Berbatov. Tre punte più Ronaldo, ma tutto inutile per chè anzi il Barça ha consolidato il suo straordinario dominio a cen trocampo, si è impossessato defi nitamente del gioco e della partita. Che squadra, che spettacolo, due gol non dicono tutto e infatti Van der Sar ne ha evitati un altro paio.

Abbiamo visto grandi squadre in Europa, il Manchester stesso in più occasioni, ma questa di Pep Guar­diola oggi è davvero una stella che illumina tutti, non solo i suoi tifosi.

Més aquí.